Il Convegno regionale che si è tenuto a Loppiano a cura di tutti gli uffici Diocesani della Toscana e che ha visto la partecipazione di molte Associazioni che operano per la promozione ed il sostegno della Famiglia, è stato un momento davvero propizio per la nostra Chiesa. Le relazioni di Don Sartor e Don Gentili hanno introdotto temi importanti che sono stati dibattuti nei laboratori pomeridiani. Le domande che sono state lanciate hanno visto i numerosi partecipanti confrontarsi e dare le personali risposte alla luce delle esperienze vissute.
Vi diamo sintesi di uno dei laboratori al quale abbiamo partecipato
1 In che senso la famiglia è risorsa preziosa per la crescita dei figli in Dio.
La coppia e la famiglia è senza dubbio risorsa indispensabile per il mondo.
Ma è sempre più importante che le coppie/famiglie cristiane si aprano alle altre: aprano la propria casa, condividendo l’attenzione all’altro e l’ascolto. Siamo chiamati a mostrare concretamente come si affrontano le difficoltà. Con la certezza che Lui ci accompagna. Sempre
Il Sacramento del Matrimonio deve essere maggiormente conosciuto e deve diventare forza per evangelizzare. Essere segno e presenza è sempre più necessario.
Siamo una risorsa per la Chiesa e dobbiamo lavorare perché in ogni ambiente riusciamo a creare comunione e comunità. Portare agli altri, a coloro che non hanno più speranza o che sono alla ricerca di un senso per la propria vita, un vissuto che non è migliore del loro, ma è diverso. Un vissuto che è fonte di gioia. A volte basta dire una parola, fare un gesto, invitare ad una riflessione su ciò che stiamo facendo per incontrare l’altro e proporgli Gesù.
Per riuscire ad essere “sale” per il mondo, e quindi per le nostre comunità, dobbiamo prestare molta attenzione perché, talvolta, è facile cadere nell’attivismo: si va in parrocchia per evitare di affrontare le crisi con il marito o la moglie. Si partecipa a tutti gli incontri a scuola per evitare di pensare al difficile rapporto con i propri figli…
Occorrono momenti di intimità familiare e con Dio e possiamo trovarli se ci guardiamo intorno.
E’ necessario far lavorare “lo Spirito” perché noi facciamo, ma ci si accorge poi che è il Signore aveva già lavorato.
Il Papa ci dice che la fede deve essere portata avanti per “attrazione” ed è questo che le famiglie devono mettere in atto. Dobbiamo metterci in discussione continuare a crescere nella fede.
2 Come la comunità cristiana può sostenere il compito dei genitori
E’ necessario prima di tutto che la comunità cristiane siano maggiormente diffuse. Spesso esistono delle comunità parrocchiali, ma che non sono vere comunità, nel senso che c’è una conoscenza superficiale e disinteressata.
Sarebbe opportuno iniziare a rivedere come si porta avanti l’iniziazione cristiana. Fare il catechismo come coppia apre a riflessioni diverse in chi vuole ancora portare i bambini in parrocchia a fare catechismo.
Spesso non c’è il coraggio di cambiare perché si ha paura di andare verso una realtà che non conosciamo. Anche nelle comunità cristiane accade questo.
Così come è sempre più opportuno che le giovani coppie di sposi con figli siano accompagnate in un percorso di consolidamento familiare e soprattutto di fede. Interessanti le esperienze che vedono iniziare un percorso di catechesi con bimbi da 3 a 6 anni.
La comunità cristiana, laddove è riuscita a formarsi, deve partire dalla Parola e crescere nella fede e nella testimonianza. (Formazione e Missione)
Per aiutare nella trasmissione della fede è necessario ripartire dal coraggio di “testimoniare l’ incontro”. Il “perché” facciamo certe cose nasce da Chi abbiamo incontrato! Lui ci ha cambiato la vita.
I ragazzi non vogliono sentirsi dire cosa fare o non fare…ma cosa “per noi” è stato incontrare Gesù.
Paolo e Cristina Bandini